L’isolamento linguistico può creare nuovi accenti?

Gli accenti, ovvero il modo in cui si pronunciano le parole, sono un elemento fondamentale della nostra identità, ma vengono modellati anche dalle interazioni con gli altri. Quindi cosa accade quando ci troviamo isolati, come durante la pandemia? È davvero possibile che dopo un periodo di isolamento il modo di parlare risulti in qualche modo diverso?

Secondo uno recente studio effettuato su un team di scienziati rimasti isolati nell’Antartico per quattro mesi, la risposta è sì!

Gli studiosi hanno notato che i membri del British Antarctic Survey, che avevano iniziato tutti il progetto di isolamento caratterizzati da accenti inglesi diversi, hanno iniziato a mostrare dei cambiamenti nel corso del tempo. Nello specifico, hanno iniziato a produrre il suono vocalico “ou” alla fine di parole come “window” con la parte anteriore della bocca, un fenomeno noto come fronting. Al contempo, alcune differenze regionali fra i partecipanti hanno iniziato ad attenuarsi e convergere, rendendo la loro pronuncia più simile con il passare del tempo.

Continuate a leggere per saperne di più su come l’isolamento linguistico crea nuovi accenti.

Storia dell’isolamento linguistico e dei cambiamenti di accento

Benché siano molti i fattori che contribuiscono ai cambiamenti di accento, la storia mostra che un notevole isolamento è uno dei fattori principali nelle modifiche improvvise (come per il team di scienziati nell’Antartico) o per produrre cambiamenti di lunga durata.

Come ha spiegato Natalie Braber, professoressa di linguistica, in passato si avevano maggiori probabilità che gruppi diversi si trovassero isolati gli uni dagli altri per via di spostamenti meno veloci e affidabili di quelli attuali e dell’assenza dei mass media. Insieme a fenomeni come invasioni e migrazioni, tali aspetti storici hanno contribuito alla diversità linguistica in paesi come l’attuale Regno Unito.

È per questo motivo che gli accenti più rari al mondo spesso caratterizzano zone geograficamente isolate, come quello del Lincolnshire o l’Ocracoke Brogue, tipico esclusivamente di un’isola al largo delle Outer Banks del North Carolina.

 Cambiamento di accento durante la pandemia da COVID-19

 Parlate ancora allo stesso modo di quando eravate bambini? Spesso, trovarsi lontano dal proprio luogo di nascita per periodi prolungati può portare a cambiamenti dell’accento. Talvolta si cerca consapevolmente di eliminare il proprio accento per adattarsi ai colleghi o per evitare giudizi stereotipati, mentre altre volte si tratta di un processo totalmente inconscio.

Tuttavia, la pandemia da COVID-19 ha mostrato che anche restare a casa può comportare cambiamenti dell’accento. Persone cresciute con un forte accento e che in seguito hanno cercato di eliminarlo hanno dichiarato che, dopo un anno trascorso in casa e molti meno contatti con il mondo esterno, alcuni elementi del proprio accento originario hanno iniziato a riaffiorare.

Pertanto, trovandosi in condizioni di distanziamento sociale, in particolare con un partner o coinquilino con un accento originario diverso dal proprio, a fine di tale periodo entrambi potrebbero presentare un accento leggermente diverso!

Implicazioni future

 In quali luoghi inesplorati giungerà l’umanità in futuro? Ciò causerà cambiamenti al nostro modo di parlare?

Con la scienza che continua a scandagliare le profondità oceaniche, gli angoli più remoti dei continenti e i misteri dello spazio siderale e dei viaggi interstellari, non c’è dubbio che assisteremo ad affascinanti cambiamenti linguistici.

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