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Il boom del bengalese è ormai prossimo?

Dall’epoca della sua nascita come lingua franca legata al commercio al giorno d’oggi, il bengalese ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo culturale ed economico dell’Asia del sud. I 200 milioni di persone che lo parlano costituiscono un imponente mercato che le aziende lungimiranti sono impazienti di esplorare con il sostegno ditraduttori professionisti esperti in bengalese.

Con una storia millenaria, il bengalese (bangla per i madrelingua) è la lingua ufficiale del Bangladesh. Si tratta della settima lingua più parlata al mondo ed è diffusa anche in alcune parti dell’India, del Pakistan e del Nepal.

Un millennio di cultura bengalese

Appartenente alla famiglia delle lingue indoariane, il bengalese si è sviluppato a partire da due lingue antiche, il sanscrito e il pracrito, e tutte e tre si scrivono da sinistra a destra.

La letteratura bengalese fece la sua prima comparsa nel XII secolo con opere come il Charyapada, una raccolta di poesie mistiche buddhiste. Nei secoli successivi la letteratura bengalese prosperò grazie al mecenatismo delle dinastie musulmane.

L’Impero anglo-indiano ebbe un fortissimo impatto sulla regione del Bengala e la sua cultura. In qualità di lingua ufficiale dell’impero fin dal 1837, il bengalese divenne una delle lingue ufficiali del Pakistan dopo la Partizione fra India e Pakistan (1947).

Il bengalese, che vanta una notevole ricchezza letteraria e culturale, è il mezzo di espressione d’elezione di molti grandi poeti e scrittori. Ma fu solo nel XIX secolo che il Rinascimento del Bengala portò alla revival del bengalese come fenomeno letterario e culturale. Un gran numero di iniziative intellettuali, artistiche, culturali e sociali fiorì nella regione del Bengala dalla fine del 1800 alla vigilia della Prima Guerra Mondiale.

Nel 1971 il Bangladesh dichiarò l’indipendenza dal Pakistan e il bengalese divenne nuovamente lingua ufficiale di una nazione indipendente. Essa è anche una delle ventidue lingue ufficiali dell’India.

I martiri della lingua madre

Nel 1952 molte persone vennero uccise nel corso delle proteste contro l’urdu come unica lingua ufficiale del Pakistan. Al giorno d’oggi questo triste evento storico viene commemorato come Giorno dei martiri della lingua madre (Shaheed Dibosh) in Bangladesh, dove la ricerca delle vittime è ancora in corso.

Circa cinquant’anni dopo l’UNESCO ha deciso di rendere onore agli unici martiri linguistici al mondo dichiarando il 21 febbraio Giornata internazionale della lingua madre. Questo tributo ha lo scopo di promuovere il plurilinguismo e la consapevolezza della diversità linguistica e culturale.

Potenza economica nell’Asia del sud

L’economia del Bangladesh è uno dei principali mercati dell’Asia del sud, un fattore che rende il bengalese una lingua importante per commercio e affari. Ma il mercato di lingua bengalese è globale per via delle aziende impazienti di esplorarne il potenziale non sfruttato.

Si stima che la diaspora bangladese includa oltre tredici milioni di persone originarie del Bangladesh residenti in tutto il mondo. Inoltre, si stima che due milioni di bangladesi lavorino nel settore IT in India, mentre i principali gruppi di emigrati si sono stabiliti in Arabia Saudi e altre nazioni del Golfo Persico. Nel Regno Unito vive il gruppo di bangladesi più grande d’Europa, mentre gruppi di dimensioni significative si trovano anche in Stati Uniti, Sud Africa, Canada e Australia.

In sintesi: Dal punto di vista storico il Bangladesh e il bengalese hanno sempre rappresentato un punto d’incontro situato in posizione strategica tra Pakistan e India. Inserito dalla Goldman Sachs fra i Next eleven, undici paesi che rappresentano i mercati emergenti del XXI secolo, il Bangladesh attira le aziende desiderose di esplorare nuove frontiere, motivo per cui è importante richiedere l’aiuto di linguisti professionisti esperti come quelli di Trusted Translations.

Foto di Kelly su pexels.com